E’ possibile conoscere il danno subito dai polmoni dopo il COVID-19?
A più di anno dall’inizio della pandemia è noto che l’organo più frequentemente interessato dal processo infiammatorio nell’ infezione da COVID 19 è il polmone.
Dal punto di vista medico non è importante diagnosticare solamente la polmonite da Covid-19 e trattarla nella fase acuta, ma è fondamentale comprendere e diagnosticare gli effetti nascosti che il virus può aver determinato dopo la guarigione.
Dai dati raccolti in questi mesi, è evidente che diversi soggetti, pur con sintomi respiratori modesti durante la malattia, possono aver subito danni polmonari, in grado di determinare una perdita della capacità ventilatoria . L’infezione polmonare da Covid-19 può infatti determinare lo sviluppo di fibrosi polmonare che riduce l’elasticità del polmone, limitandone la corretta espansione, con conseguente riduzione degli scambi di ossigeno. Ovviamente questa possibilità è tanto maggiore quanto più la sintomatologia sia stata manifesta.
Solo la diagnosi precoce evita la compromissione della funzionalità polmonare nel lungo periodo.
Di tutto ciò ne siamo pienamente coscienti presso il reparto di Diagnostica per immagini dell’ ICM.
Per questo abbiamo organizzato un servizio mirato alla diagnosi quantitativa precoce dei danni al polmone da Covid-19. Basandoci su uno studio pubblicato sull’autorevole rivista Radiology nel 2020, riusciamo a quantificare (utilizzando uno score) la percentuale di polmone danneggiato.
La Tc del torace senza mezzo di contrasto è indicata in coloro che nel periodo di convalescenza notano affaticamento dopo sforzi di breve durata.
Le immagini TC del polmone vengono ottenute, presso il reparto di Diagnostica per immagini dell’ICM, con un macchinario di ultima generazione.
Conoscere il quadro polmonare nel periodo successivo alla fase acuta permette di valutare l’evoluzione del quadro di fibrosi polmonare e quindi dare indicazioni allo pneumologo ed al fisiatra che stabiliranno in base al risultato della TC la terapia appropriata per ogni paziente.